A conclusione della giornata di Sabato 26 aprile. alle 21, al Teatro del Casinò di Sanremo, avverrà l’incontro con Beppe Severgnini che presenta “Socrate, Agata e il futuro, l’arte di invecchiare con filosofia” (Rizzoli) che si sta rivelando il più importante successo editoriale di questo primo scorcio del 2025.
Al brillante giornalista del Corriere della Sera, opinionista e arguto osservatore della società, sarà consegnato il Premio Ambasciatore della Parola 2025.
La vita umana, insegna l’induismo, si divide in quattro periodi: il primo serve per imparare, guidati da un maestro; il secondo per realizzare sé stessi; il terzo per insegnare e trasmettere la conoscenza; l’ultimo, segnato da un progressivo disinteresse verso le cose materiali, per prepararsi al congedo. Molti, oggi, non lo ammettono. Nonostante l’età, continuano a sgomitare, spingere, accumulare. Inseguono cariche, conferme, gratificazioni sociali. Non sanno rallentare, ascoltare, restituire. Con l’aiuto di una nipotina che insegna il disordine quotidiano (e mette i palloncini sul busto di Socrate), Beppe Severgnini riflette sul tempo che passa e gli anni complicati che stiamo attraversando. «Le cose per cui verremo ricordati – scrive – non sono le cariche che abbiamo ricoperto e i successi che abbiamo ottenuto. Sono la generosità, la lealtà, la fantasia, l’ironia. La capacità di farsi le domande giuste.» Don’t become an old bore, non diventare un vecchio barbogio: ecco l’imperativo. L’autore invita a «indossare con eleganza la propria età». Per farlo serve comprendere il potere della gentilezza, imparare dagli insuccessi, allenare la pazienza, frequentare persone intelligenti e luoghi belli, che porteranno idee fresche. Serve accettare che c’è un tempo per ogni cosa, e la generazione dei figli e dei nipoti ha bisogno di spazio e incoraggiamento. Non di anziani insopportabili.
BEPPE SEVERGNINI è editorialista del «Corriere della Sera» dal 1995, dove ha creato il blog «Italians» (1998) e diretto il settimanale «7» (2017-2019). Opinion writer per «The New York Times» dal 2013 al 2021, è stato corrispondente in Italia per «The Economist» (1996-2003). È stato corrispondente a Londra e Washington Dc; inviato speciale in Russia, Cina, Medio Oriente.
È autore di molti bestseller: il primo è Inglesi (1990), il più recente Socrate, Agata e il future (2025), per diverse settimane #1 in Italia. La traduzione di La testa degli italiani (2005), col titolo La Bella Figura (2006), è diventato un New York Times bestseller. Tutti i suoi titoli sono disponibili in BUR.